Kintusgi: l’arte della riparazione

Kintusgi: l’arte della riparazione

La “facile” disponibilità informativa e la ricchezza di conoscenze legate alla Genitorialità e all’Educazione che è possibile veicolare e rintracciare sui social, e non solo, certamente per certi aspetti è un valido supporto, in quanto permette ai genitori di ottenere degli spunti, ma mi accorgo sempre più, anche grazie a quello che mi riportano le famiglie che incontro, che dall’altro lato, tutta questa informazione rischia di mettere la mamma e/o il papà in difficoltà e di innescare sensi di colpa, di inadeguatezza aumentando addirittura la paura di sbagliare.
 
Come Pedagogista, sono fortemente dispiaciuta di questo.
 
Certamente nessuno dei professionisti nel fare divulgazione si propone realmente questo obiettivo, se pur nelle distinzione che ognuno di noi impiega nelle modalità differenti e attivando il proprio stile per veicolare informazioni.
 
Ritengo però che non è facendo leva sul senso di colpa o passando per la dimensione della paura che si rende una persona abile nelle proprie capacità e nell’incontrare disponibilità per migliorarsi.
 
Il Kintusgi è un’arte giapponese che si è largamente diffusa come stile e conoscenza: è detta anche l’arte della riparazione e si tratta di una tecnica che prevede la ricostruzione di vasi impreziosendo d’oro le linee di rottura mettendole in evidenza.
 
Questa metafora è sempre più spesso utilizzata come parallelismo di riflessione per la vita dell’individuo; oggi te le restituisco per una riflessione che ritengo fondamentale: la relazione con i nostri figli è naturalmente organizzata in tre dimensioni inevitabili e per di più necessarie. Momenti di sintonia, altri di scontro e quindi di “rotture”, altri di riconciliazione e dunque di “riparazione”. Questa sinusoide che si manifesta nel rapporto genitore-figlio è imprescindibile, non puoi evitarlo perché fa naturalmente parte della dinamica relazionale che ogni essere sociale vive nella sua quotidianità proprio per il suo essere parte di uno scambio con l’altro diverso da sé.
Ma se ti soffermi con attenzione, puoi imparare a dare lettura di queste tre parti della relazione come opportunità di amore per te e il tuo grande lavoro come genitore. La sintonia che può in altre occasione diventare scontro, porterà poi alla possibilità di pacificarsi con il nostro bambino/a e facendo esperienza cosciente di questo possiamo concederci di sbagliare, ma sopratutto ci insegna che possiamo “riparare” al danno e migliorare.
Sai quale è inoltre il meraviglioso regalo che offre questa inevitabile regola relazionale con i figli? Mentre impari a concederti l’errore gli insegni che sbagliare è umano e mentre trovi le giuste strategie per porre rimedio, gli trasmetti che dalle ferite si può sempre ottenere qualcosa di prezioso.

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